E fù la linea :riflessioni e ricerche personali.

E fù la linea : riflessioni e ricerche personali .

Nel disegnare una forma, si descrive con l'ausilio della linea , uno spazio.Il contorno dell'oggetto stesso delimita il "pieno" dal "vuoto", ossia l'immagine negativa da quella positiva ed ancora il bianco dal nero  ( od il nero dal bianco ?).

Quale sarà quindi la forma , quella evidenziata all'interno dei contorni stessi, oppure lo spazio esterno ad essa ? Saranno forse entrambe le forme da visualizzare ? L'armonia sarà  diversa nella raffigurazione di un'immagine ,dove tutte le forme concorrono alla raffigurazione di uno spazio compositivo?Allora è forse questa la magia della geometria , come arcaica  generatrice di creativitá ?

Matisse affermava :".....sto disegnando l'ulivo che vedo dal mio letto ....quando l'ispirazione si allontana dall'oggetto, si devono osservare i vuoti che stanno tra i rami.Così ci si sottrae all'immagine abituale dell'oggetto disegnato, allo stereotipo ulivo. Nello stesso tempo ci s' identifica con l'oggetto...io non dipingo cose, dipingo la differenza tra  le cose".Kandinskij spiegava che :"...malgrado tutte le differenze che la forma può offrire , non oltrepassa mai due limiti estremi , ossia  la forma considerata come delimitazione , serve a ritagliare, sulla superficie , un oggetto materiale e per conseguenza , a disegnare  un oggetto materiale sulla superficie oppure la forma resta astratta , cioè non rappresenta alcun oggetto reale, ma costruisce un essere puramente astratto".I vuoti ed i pieni , concorrono quindi , alla raffigurazione di un'immagine, ma solo con  un'attenta osservazione si riuscirà

a comprendere le segrete geometrie che svelano la complessità delle interazioni tra lo spazio e la forma .  Aurora Moro